Nel 2000 il Consiglio Europeo di Lisbona ha fissato per il 2010 un traguardo sfidante che consiste nell’aumento del tasso di occupazione in generale, e dei lavoratori anziani in particolare, nonché nella programmazione graduale della loro uscita dal mercato del lavoro evitando il ricorso al prepensionamento che, troppo spesso, allontana dal mercato del lavoro risorse ancora valide.
Ho avuto il piacere di lavorare con la Provincia di Livorno Sviluppo, nell’ambito del Progetto comunitario “Livorno: a knowledge province for senior at work”. Una Provincia toscana sensibile e aperta alla riqualificazione e rimotivazione del target adulto, che ha offerto ai lavoratori senior la possibilità di ridisegnare un consapevole progetto di vita e di carriera, rispettando la libertà di scelta di allungare la fase lavorativa in linea con le proprie personali aspirazioni ed esigenze di vita e di lavoro, favorendo, al tempo stesso, la valorizzazione delle proprie capacità e competenze.
L’obiettivo principale del progetto è stato quello di focalizzare l’attenzione sui lavoratori over 50, appartenenti a tre aziende pilota ubicate sul territorio provinciale, per valorizzare la loro esperienza professionale e per ridefinire, attraverso le loro dirette indicazioni, un nuovo percorso lavorativo finalizzato a superare le criticità emerse nel corso degli incontri e ad offrire elementi di integrazione e sviluppo professionale, coinvolgendo anche i lavoratori junior under 50 .
Il conseguimento dell’obiettivo progettuale si è concretizzato perseguendo differenti linee di intervento rivolte a 3 aziende pilota ubicate sul territorio provinciale, nelle quali è stata sperimentata la metodologia del Diversity Management al fine di abbattere stereotipi e discriminazioni e sostenere la diffusione di un approccio alla gestione delle risorse umane finalizzato alla valorizzazione delle differenze di cui ciascun individuo è portatore all’interno dell’organizzazione.
Un percorso di Diversity Management, parte da un processo di consapevolezza delle risorse e potenzialità personali con il target di riferimento. Inoltre, occorre agire sugli stili manageriali, sulla mission e vision aziendale, sulle strategie di comunicazione e sulla cultura aziendale.
L’obiettivo implicito della sperimentazione realizzata era quello di valorizzare le potenzialità e di migliorare la crescita e l’efficacia dei singoli partecipanti coinvolti nel progetto e dello staff aziendale, implementando competenze organizzative, comunicative e relazionali all’interno dei team di lavoro.
Attraverso l’approccio del Coaching è stato realizzata una forma di affiancamento e supporto strategico per raggiungere obiettivi condivisi, ottimizzando la gestione di singoli progetti o aree di sviluppo, al fine di facilitare il pieno successo delle iniziative in termini di efficacia ed efficienza, in una logica coerente di processo.
Il progetto si è mosso dall’analisi delle culture aziendali di riferimento, dominanti e delle “sub-culture” all’interno delle organizzazioni, partendo dagli elementi di diversità e di omogeneità.
Il progetto è stato articolato in azioni integrate, che hanno previsto:
– incontri di sensibilizzazione e valutazione dell’esperienza, rivolti al mondo imprenditoriale e al partenariato progettuale;
– incontri formativi e sessioni di Team Coaching in favore dello specifico target di riferimento per stimolare atteggiamenti attivi, consapevoli delle proprie capacità, competenze e valore competitivo;
– sessioni di Executive Coaching rivolte ai referenti delle 3 aziende, per favorire lo sviluppo di un processo di valorizzazione della forza lavoro over 50.
Il Coaching, come sappiamo, è il processo di cambiamento e apprendimento, attraverso il quale si aiutano individui e gruppi di persone a focalizzare meglio e a realizzare più facilmente e velocemente i loro obiettivi, seguendo strategie efficaci, sostenendo le loro scelte e offrendo loro gli strumenti per ricercare in sé stessi le risorse necessarie per attuare precisi e mirati piani d’azione per il raggiungimento del successo. La sinergia positiva che si è creata nelle sessioni di Coaching, ha stimolato nei clienti nuove prospettive, uno sguardo nuovo su se stessi e sulle situazioni che affrontano, aiutandoli così a migliorare la loro performance, incoraggiandone al tempo stesso la loro evoluzione personale e professionale.
Puntare sulle reciproche diversità, personali e culturali, oltre a favorire pari opportunità per tutto il personale, ha contribuito ad aumentare la motivazione dei singoli, migliorando il clima aziendale.
I partecipanti hanno gradualmente mostrato un atteggiamento sempre più teso alla proattività, trasformando “lamentele” in opportunità di cambiamento, individuando percorsi creativi e innovativi per la risoluzione di problematiche cristallizzate, sviluppando nuove idee progettuali e incrementando, così, la possibilità di successo dell’intera organizzazione.
Oggi l’ultra ssessantenne non ha solo l’esperienza, ma si avvale anche di una maggiore disponibilità verso il pensiero riflessivo, ha maturato migliori abilità relazionali, gode di una libertà da condizionamenti che aiuta ad affrontare una serie di rischi, fino a porsi come una risorsa di particolare valore per le strategie di sviluppo. E in questo, le risorse derivanti da esperienze anche diversificate e da un vissuto di più lunga durata, possono divenire preziose, anche se non sono necessariamente legate all’età.
Probabilmente queste tendenze aprono scenari favorevoli soprattutto per la componente più qualificata dei lavoratori anziani, in particolare quelli disponibili e aperti a forme di aggiornamento personale e professionale.
Giovanna Giuffredi