Il senso della vergogna

Scandali, corruzioni, tangenti, estorsioni, concussioni, azioni criminose di tutti i generi riempiono ogni giorno le pagine dei nostri giornali. Notizie già lette e ascoltate infinite volte, tanto da rischiare di diventare un sottofondo, tanto più terribile in quanto abituale.

In questi giorni, tra le tante e inquietanti notizie, una parola mi ha colpito. Una parola che non sentivo e non leggevo più da molto tempo.
L’ha pronunciata Rupert Murdoch, il gigante dell’editoria mondiale sotto accusa per lo scandalo intercettazioni in Inghilterra, quando si è presentato davanti ai deputati inglesi per essere interrogato sulla vicenda intercettazioni in Inghilterra. Il magnate australiano ha ammesso di aver provato “vergogna”.

Non ho gli elementi, né è questo il contesto per analizzare il caso specifico, voglio solo riflettere su questa parola ormai così rara, ma così densa di significati.
Nelle pagine dei giornali, a fronte di accuse circostanziate, siamo sempre più abituati a leggere di scuse, alibi e giustificazioni. Pochi si dichiarano colpevoli.

Il sentimento della vergogna, implica invece la consapevolezza di aver agito in modo sconveniente, ingiusto o indecente e si basa sull’assunzione della responsabilità di aver commesso una cattiva azione. E la consapevolezza nasce dalla riflessione e dalla valutazione personale di aver infranto regole sociali, aver commesso gravi errori, di aver agito solo per proprio tornaconto, senza alcun rispetto della comunità civile.

La vergogna è la risposta personale all’indignazione collettiva ed è un sentimento che, se è espresso con sincerità, può favorire un processo di recupero verso se stessi e verso la società, attraverso un percorso che riconosca gli errori e metta in luce tutti i possibili correttivi.

Non si torna indietro quando si è consapevoli di qualcosa, quando la coscienza prende atto di una realtà, può solo assumersi con coraggio la responsabilità di agire, se è il caso valorizzando il passato, negativo che sia, come fonte di apprendimento e di indirizzo per procedere in una direzione nuova.
E quanto più ci si discosta dai valori personali, tanto più facilmente si può provare vergogna.
Ben venga quindi il recupero di questo sentimento in disuso, se può far ritrovare le rette vie.

Giovanna Giuffredi

Tratto da: Coaching Time

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