“Vorrei tanto…”, “Mi piacerebbe davvero…”, “Ho un sogno nel cassetto…”, “…ma…”. Inesorabilmente quel “ma” avversativo sopraggiunge e infrange i sogni prima ancora di tentare di realizzarli.
In ognuno di noi c’è una fiamma, una fonte di energia vitale che può svilupparsi e crescere o ridursi in brace, sotto una coltre di cenere, pronta a riprendere vigore oppure a spegnersi definitivamente. E’ la fiamma della nostra più vera essenza, quella che ci rende unici, rispetto al resto del mondo. Ogni qualvolta seguiamo la nostra natura essa cresce, si materializza attraverso i nostri sogni, desideri, aspirazioni; ma se qualcuno o qualcosa ci fa deviare dal “nostro” cammino, si blocca e può atrofizzarsi. E’ una dimensione che percepiamo quando un progetto va in porto e il senso pieno della soddisfazione, dell’appagamento ce la fa sentire viva dentro di noi. E quello stato benefico ci spinge ad andare avanti, a trovare nuove mete, a raggiungere traguardi più alti. E’ la risorsa della nostra crescita interiore che molto spesso si traduce in un successo materiale.
Ma attenzione ai killer dell’ossigeno. Modelli di vita imposti da genitori, mete, ambizioni che il figlio non condivide, non sente proprie, ma a cui finisce per cedere: “Ho fatto una vita di sacrifici per farti laureare, e tu vuoi abbandonare tutto per seguire queste idee assurde!”, o ancora “Ma come ti conci! Non puoi uscire vestita così, non vedi come sei goffa, ti rendi ridicola!”, ecc. Episodi di vita quotidiana o discussioni sporadiche che lasciano il segno. Anche la scuola ha il suo peso. Insegnanti che non valorizzano la diversità degli alunni, ma pretendono allievi “modello”, conformi alle loro aspettative. Adulti che penalizzano l’errore, invece di utilizzarlo come mezzo straordinario di apprendimento. Questo vale anche sui luoghi di lavoro o tra partner. Si fa pesare l’insuccesso come un fallimento, invece di ragionare su che cos’altro si sarebbe potuto fare per avere i risultati sperati. Il giudizio pesa, soprattutto se viene interiorizzato: ”E’ inutile che mi dia da fare, tanto non ci riuscirò mai!”
L’effetto di questo bombardamento contro corrente è visibile dall’esterno: la persona diventa insicura, non sa più qual è la sua strada, mette in dubbio i suoi obiettivi, cade nella rete dei condizionamenti, si perde di vista e crolla l’autostima. Ma tutto è recuperabile.
Ognuno di noi ha una grande responsabilità: realizzare se stesso. Se abbiamo fiato per respirare, possiamo anche soffiare a pieni polmoni sulla cenere, per scovare le scintille da alimentare, rivitalizzando la brace, per far esplodere nuovamente la voglia di vivere e di seguire la strada che ci appartiene di diritto.
In alcuni momenti può essere necessario un supporto esterno, un’occasione per riflettere e ripartire. Life Coach Italy offre a chi lo desidera, una sessione di Coaching gratuita per mettere a punto un piano di sviluppo personale.
Giovanna Giuffredi