SE TI ABBRACCIO NON AVER PAURA

Se ti abbraccio non aver paura, è il titolo del libro scritto da Fulvio Ervas (ed.Marcos Y Marcos), che narra una storia vera, autentica, ricca di emozioni e che ribalta pregiudizi e preconcetti sulla malattia mentale e sulle etichette che vengono imposte da medici e terapeuti.

E anche se comunico in un modo che non ti aspetti, non aver paura; se vivo sopra le righe consuete, non avere paura; se per conoscerti ti tocco la pancia non aver paura. Andrea, un ragazzo autistico, sa comunicare con il mondo a modo suo, lui non ha paura e vorrebbe rassicurare gli altri, quelli che si spaventano perchè non sanno relazionarsi con la sua diversità.

Il libro narra di un’incredibile viaggio in moto di un padre speciale e coraggioso con suo figlio, attraverso l’America del Nord e del Sud, vivendo esperienze toccanti e avventurose. Solo poche persone, tra quelle che incontrano, riconoscono il mondo di Andrea e sanno avvicinarlo. Persone semplici e illuminate che non hanno paura delle sue stranezze, ma le accolgono, ne riconoscono il valore, apprezzano la sua unicità, non la giudicano. E Andrea regala pillole di saggezza. Attraverso un pc, un mezzo che ha scelto per dialogare con i familiari, esprime il suo pensiero positivo.

E’ più spesso il padre che mostra la sua fragilità mentre si rivolge al figlio. Il padre interroga Andrea sui possibili scenari, attraverso i tasti del pc. E se durante il viaggio dovessero perdersi, dovesse lui stesso avere un incidente o stare male, come farebbe Andrea? “No domande false, grazie”, risponde il figlio. Non vuole parlare di cose che non sono successe, riportando il padre al loro presente, all’unica dimensione temporale sui cui possono agire. Nel corso del loro viaggio surreale i ruoli sembrano capovolgersi, Andrea mostra al padre come abbandonarsi alle esperienze della vita senza paure, consapevole dei confini che gli altri impongono “Sono un uomo imprigionato nei pensieri di libertà”.

E’ consapevole del suo stato e delle aspettative degli altri, coglie ogni sfumatura e dettaglio delle esperienze che vive, sente il disagio di non essere come gli altri vogliono che lui sia. Andrea mostra il suo senso di responsabilità, una notte che il padre sta male “Sveglio sono stato a guardarti. So che dormendo si guarisce e Andrea è stato vicino”. Andrea sa osservare, comprendere, amare, apprezzare la vita e adattarsi “Mondo parallelo è autismo, devo imparare dai terrestri… terrestre imparo diventare”. Grazie Andrea per il tuo esempio, per avere dato a molti terrestri una lezione che ci auguriamo ampli il concetto di normalità.

Giovanna Giuffredi

Tratto da: Coaching Time