Anche nelle disgrazie sanno dire “poteva andare peggio!” Per loro il bicchiere è sempre mezzo pieno e se lo svuotano, sanno già come riempirlo.
Gli ottimisti, sembra che vivano con maggiore leggerezza, non si fanno sopraffare dagli eventi, sanno come affrontare le difficoltà, vivono la vita in maniera positiva e ciò che è più straordinario, sono anche più sani.
Come ha dimostrato Martin Seligman in una ricerca condotta con Gregory Buchanan, gli ottimisti possono contare su una migliore salute fisica rispetto ai pessimisti cronici. Ma come fare a valutare sempre favorevolmente la realtà circostante?
I pessimisti diranno che la capacità di reagire agli eventi negativi, senza fare tragedie e senza scoraggiarsi, è questione di inclinazione naturale, di condizionamenti familiari, sociali, ecc. In realtà, saper reagire con ottimismo alle difficoltà della vita è un’abilità sociale che si può apprendere.
Si può imparare a trasformare i problemi in opportunità di cambiamento, di evoluzione, di crescita personale, piuttosto che viverli come ostacoli insormontabili. Il primo passo è riappropriarsi della propria vita, sentirsi artefici, percepire il “potere” personale per quanto riguarda ciò che ci accade.
Le cose non vanno come vorremmo? C’è chi resta a guardare, chi dice che prima o poi le cose si aggiusteranno, chi aspetta che qualcuno le aggiusti… e c’è chi invece, agisce direttamente per farlo, chi va verso la propria meta, chi si prende il suo pezzetto di responsabilità negli eventi della vita. L’importante è crederci davvero.
Quando il fuoco dell’intenzione interiore comincia a scaldare il cuore e sentiamo che vorremmo tanto qualcosa… cominciamo ad andare in quella direzione senza tentennare. Abbiamo diritto a realizzare quello che siamo e la felicità si può costruire cominciando da piccoli passi.
Auguro a tutti un sereno Natale accanto alle persone che amate e di affrontare ogni giorno del 2008, con la gioia nel cuore.
Giovanna Giuffredi