O TUTTO O NIENTE

Quando non si coglie il valore dei passi intermedi

Approfondimento del video pubblicato su JOB24, canale lavoro del Sole24ore.com

Due casi, diversi ma simili per un aspetto.

Marta è una commercialista, eternamente sotto pressione, sente di essere sempre in ritardo su tutto e più di una volta è stata tentata di lasciare la sua attività e tornare a lavorare per altri, convinta di non essere tagliata per la libera professione.
Ha avuto una brillante carriera scolastica e universitaria, ma è stata però una studentessa spesso alla prese con crisi d’ansia. Più di una volta ha rifiutato all’università un 28, lei voleva il 30. Il suo desiderio di perfezionismo e la cura quasi ossessiva dei dettagli , invece di spingerla in avanti sono stati elementi frenanti. Ha allungato i tempi per laurearsi e oggi i suoi clienti piuttosto che apprezzare la sua precisione, si lamentano delle attese nella sala d’aspetto e delle lungaggini quando la incontrano.

Franco è il Responsabile di progettazione di un’azienda di servizi. La sua più grande frustrazione è cogliere che i giovani del suo team a volte possano avere idee più brillanti delle sue. La sua conclusione è che lui non è bravo abbastanza. “Come è possibile non avere avuto quelle idee?”. Questa percezione lo ha portato a ridurre le riunioni di confronto e condivisione. Sente che ci sono progetti potenzialmente validi che non porta all’attenzione del suo team, per paura del confronto.

Sia Marta che Franco si danno una sola possibilità per essere felici o semplicemente soddisfatti: o tutto o niente.
L’asticella del livello di riuscita per loro è sempre troppo alta e sale continuamente.

Quando Marta si è permessa di fare solo quello che era necessario fare, senza strafare, ha finalmente ritrovato il sorriso e il tempo da dedicare anche alla sua vita privata, e i clienti gliene sono grati.

Franco si è reso conto che porsi in modo competitivo con i suoi collaboratori era una prassi deviante dai suoi obiettivi. Solo quando ha cominciato a dare loro spazio, ad ascoltare le idee, a valorizzare spunti innovativi, ha ripreso a produrre progetti che la sua azienda aspettava da tempo.

Tutti e due si sono resi conto che si può trarre benefici da ogni step intermedio del proprio lavoro e, nel caso di Franco, che la somma di più teste pensanti contribuisce al successo di tutti.

Giovanna Giuffredi

Tratto da: Coaching Time

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