“Sono confuso, sto perdendo di vista i miei riferimenti, non ho più certezze”. Parole sintomatiche di un disagio esistenziale sottile e sotterraneo che colgo sempre più spesso nelle persone che si avvicinano al coaching.
“Come progettare il futuro quando il contesto cambia e si modifica in modo del tutto inaspettato e imprevedibile, quando gli ideali in cui credevi vengono calpestati, quando le persone che ritenevi ti rappresentassero per tutelare i tuoi diritti, in realtà curano solo i loro interessi, senza badare a possibili conflitti anche con il ruolo istituzionale? Quando si premiano comportamenti illeciti e si penalizza il merito, favorendo la logica della furbizia e dell’impunità?”.
Queste considerazioni che colgo soprattutto nei più giovani, ma anche negli imprenditori e manager di successo, hanno un pericoloso risvolto auto-sabotante.
L’attuale scenario politico e sociale rischia di favorire la stagnazione individuale ed economica, piuttosto che la spinta allo sviluppo, anche perché attiva la paura di rischiare e il senso della disillusione “Tanto è inutile provare…”. Il malgoverno, per dirla con parole junghiane, rinforza le spinte conservative e inibisce quelle evolutive. I giovani tendono a fare scelte conformiste, allineate ai timori familiari, ben lungi dall’ inseguire il sogno di realizzare un talento o una strada innovativa. Le piccole e medie imprese sono più preoccupate a ridurre i costi e a tagliare le spese, invece di investire in risorse umane o tecnologiche. Prevale la paura e si spengono i sogni.
Di chi è la responsabilità? Si risponde spesso “della politica”, “del sistema paese”, “della globalizzazione”, “della crisi mondiale” , ma dietro a tutto questo ci sono singole persone che hanno contribuito a creare questi risultati.
Gli uomini possono fare terra bruciata, ma anche bonificare paludi e deserti e, se vogliono, possono trasformare terreni aridi in colture rigogliose.
La storia dell’umanità è disseminata da personaggi che rallentano il progresso e di altri geniali che ne diventano propulsori. C’è sempre qualcuno che nonostante tutto, va avanti, non si lascia scoraggiare, non permette che qualcun altro possa strappare la sua voglia di realizzare la propria vita, di condurla dove sente sia giusto svilupparla.
I giapponesi, nel modo in cui hanno reagito al recente tragico terremoto, hanno dato una lezione al mondo. Già nel dopo guerra avevano perso tutto, non avevano risorse economiche , né materie prime su cui contare e hanno investito nell’unica risorsa che era a disposizione della collettività: i loro cervelli, i loro sogni e le loro capacità. Nonostante le difficoltà oggettive hanno saputo proiettarsi in avanti, hanno immaginato un futuro da costruire, hanno studiato, progettato e realizzato, diventando una potenza economica mondiale.
Nel nostro lavoro di coach sono leve che conosciamo bene, aiutiamo infatti le persone a sviluppare i loro talenti, a realizzare potenzialità, a individuare obiettivi, quei semi che potranno germogliare per il loro beneficio e del contesto sociale.
Non perdiamo certo di vista la realtà e la fattibilità degli obiettivi e dei progetti, anzi è nostra responsabilità stimolare il ragionamento in tutte le direzioni, ampliando le prospettive, per individuare tutte le strade percorribili, distinguendo ostacoli reali da quelli sono mentali e attivando l’impegno ad agire.
La sfida di questo momento storico va colta. Nonostante tutto, ritengo che sia per tutti un diritto-dovere andare avanti e contribuire alla propria realizzazione, contribuendo allo sviluppo di un paese migliore.
Tratto da: Coaching Time