Un libro da leggere, una straordinaria testimonianza di Patty Smith e della sua vita accanto a Robert Mapplethorpe
Quando il talento non può fare a meno di crescere, svilupparsi, cercare una sua strada a prescindere da eventuali difficoltà od ostacoli che può incontrare lungo il cammino.
Il talento puro non conosce facili vie per emergere, sa soltanto che deve andare avanti, con coraggio, con tenacia, con la forza a volte disperata di chi intuisce il proprio destino e sa che deve attuarlo. Il vero talento insegue con ogni mezzo, a costo di qualunque sacrificio, la sua evoluzione, la possibilità di realizzarsi al massimo delle sue possibilità. Il talento è animato da una sorta di continuo turbamento, una smania di imparare, voler crescere, arricchirsi, perfezionare qualcosa che è ancora in fieri. E non ha mai pace, perché il vero talento insegue la perfezione.
Just Kids è un libro edito da Feltrinelli, che racconta la vita e l’evoluzione di due straordinari talenti che lottano e combattono solo per il richiamo implacabile dell’arte. È una storia di amicizia, amore, gioia, sofferenza, solidarietà, supporto, ispirazione e sostegno tra due anime talentuose che tessono insieme il loro cammino artistico.
Patty Smith, poetessa, performer e grande cantante rock degli anni 70-80, nel libro narra la sua vita di artista che si intreccia in modo indissolubile con Robert Mapplethorpe, fotografo estremo, ai margini di qualunque convenzione. Racconta dei difficili anni dell’adolescenza, lottando per uscire dai margini della società,spinti solo dal sacro furore di un impulso artistico che pretendeva di emergere, fino al successo atteso ma raggiunto a caro prezzo.
Scritto con passione, onestà disincantata, il libro offre uno spaccato delle contraddizioni dell’America degli anni 60 e 70. Nelle pagine si affacciano artisti e movimenti culturali all’avanguardia, diventati in seguito icone come Andy Warhol,Bob Dylan, Jim Morrison.
Patty Smith ricorda Robert con queste parole: “Mi hai salvato dal periodo più buio della mia giovane vita, condividendo con me il mistero sacro di ciò che significa essere un artista. Ho imparato a guardare attraverso i tuoi occhi non ho mai scritto un verso ne disegnato una curva che non muovesse dalla consapevolezza di essermi ispirata agli attimi preziosi trascorsi assieme. La tua arte, che scaturiva da una fonte fluida, può essere ricondotta al canto spoglio della tua giovinezza”.