Le domande nel coaching permettono a una persona di entrare maggiormente in contatto con se stessa, di accedere in modo naturale al proprio bagaglio di esperienze, di tradurre in obiettivi e azioni concrete le proprie aspirazioni, ma possono svolgere anche a un’altra importante funzione: quella di aiutarla a “leggere” la realtà in un modo più funzionale costruttivo.
La realtà esterna, infatti, non può essere mai conosciuta oggettivamente e tout court, noi ne cogliamo sempre soltanto alcuni aspetti; non la “osserviamo” mai realmente, ma la “costruiamo” con i nostri pensieri e con il nostro linguaggio. Il significato che attribuiamo agli eventi che ci accadono dipendono dalle “cornici” all’interno delle quali li leggiamo e interpretiamo: si tratta allora di scegliere le “cornici” più adatte e funzionali rispetto ai nostri obiettivi.
Le domande “potenzianti” ci permettono di fare questo, aiutandoci a influenzare pro-attivamente la nostra realtà, e a massimizzare le nostre possibilità di apprendimento.
Giovanna Giuffredi