LA REGISTA CHE NON SAPEVA DELEGARE

Approfondimento del video disponibile sul sito Job24 del Sole24ore

Coordinare persone con funzioni diverse, è una responsabilità comune a moltissimi manager e dirigenti ed era un aspetto che una regista viveva in modo piuttosto critico.

Il suo ruolo le richiedeva di coordinare professionisti in ambiti diversi, ma strettamente collegati: dall’assistente alla regia, agli operatori, ai tecnici delle luci, del suono, alla produzione, ecc. Lei, tra l’altro, veniva dalla gavetta e conosceva molto bene le caratteristiche delle varie funzioni e sapeva come, dal suo punto di vista, il lavora andava fatto. Inoltre, era una perfezionista, ci teneva ad avere risultati di buon livello e tendeva a entrare molto nell’operativo, con uno stile accentratore. La conseguenza era che il suo staff si sentiva dequalificato e lei era sovraccarica di lavoro, sempre sotto stress, stanca e nervosa, in tensione costante con il conduttore della sua trasmissione, e sentiva che stava mettendo in crisi anche la sua vita privata. Credeva che avrebbe migliorato la situazione lavorando solo sul piano organizzativo.

Ragionando in una sessione di coaching, sulle competenze del suo staff, si è resa conto di non essersi mai posta una domanda in tal senso. Aveva una percezione globale di inefficacia, senza essersi mai soffermata su ciascuno dei suoi collaboratori. Ha iniziato ad osservarli mentre lavoravano, concentrandosi sui loro punti di forza, sul piano relazionale, tecnico, strumentale e organizzativo. Gradualmente ha riconosciuto le loro competenze e ha capito come valorizzarli integrando meglio le loro funzioni. Ha iniziato a dare loro più spazio e maggiori responsabilità.

Si è messa apertamente in gioco, condividendo con il gruppo le sue difficoltà e chiedendo di aiutarla a superarle. I suoi collaboratori hanno accettato di buon grado di venirle incontro, anche perché non aspettavano altro che mostrare il loro valore e avere la possibilità di crescere professionalmente.

Questo caso ha mostrato alcuni degli ingredienti che possono rendere la delega uno strumento di sviluppo: l’autenticità della regista che ha ammesso e condiviso con il gruppo le sue difficoltà, chiedendo loro di aiutarla (attuando di fatto una sorta di delega al gruppo); la fiducia che ha ritrovato nei collaboratori, riconoscendo le loro competenze in modo specifico e, infine, un monitoraggio condiviso dei risultati, responsabilizzando il gruppo e mantenendo comunque il controllo della situazione.

Giovanna Giuffredi

Tratto da: Coaching Time

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