Cambiando di ruolo, capita che le persone cambino il modo di ragionare, di pensare.
In un’azienda informatica, un giovane manager diventato responsabile della creazione di pacchetti innovativi di servizi, grazie alla sua creatività e alle sue idee innovative, era in crisi, paradossalmente proprio per mancanza di idee.
Nel suo nuovo ruolo si doveva occupare di gestione del team e di organizzazione del lavoro ed era molto focalizzato sui risultatati che doveva raggiungere, sentendosi pressato dagli impegni e dalle scadenze. E l’azienda restava in attesa di nuove idee da sviluppare, ma lui non riusciva più ad accedere alla sua creatività, quella che gli aveva permesso di conquistare la sua nuova posizione.
Nel tentativo di avere tutto sotto controllo, si rendeva conto di avere un atteggiamento accentratore e di svolgere compiti che dovevano essere di appannaggio del team. Questo atteggiamento col tempo ha portato i suoi collaboratori a cadere nella logica dei compiti esecutivi e a maturare una demotivazione di fondo.
Quando se ne è reso conto, attraverso un percorso di coaching, ha cominciato a lavorare sulla delega, basata sul riconoscimento delle competenze dei suoi collaboratori e sulla condivisione degli obiettivi aziendali, attivando un meccanismo di reciproca fiducia e di generazione di idee. Ha lasciato spazio ai collaboratori, facendosi sostituire in alcune riunioni aziendali e ha chiesto loro di partecipare a meeting formativi e convegni. Ha contribuito così alla loro crescita professionale e infine ha programmato due incontri di brainstorming mensile per raccogliere idee e suggerimenti innovativi.
Ora ha sempre pronto nel cassetto un pacchetto di progetti creativi da sviluppare.
Giovanna Giuffredi
Tratto da: Coaching Time