“Come posso realizzare il mio sogno nel cassetto? Quante volte ci siamo posti questa domanda e poi, scrollando le spalle abbiamo detto “si vedrà, non oggi, meglio rimandare” oppure “ah, se avessi la bacchetta magica…” Quali sono le aspettative, i desideri, i progetti e – perché no – i sogni più fantastici che vorremmo realizzare? Nelle favole è un compito affidato alle fate e ai maghi, ma nella vita reale nessuno ci insegna come scoprire i nostri sogni né soprattutto in che modo possiamo realizzarli.
Allora ci domandiamo: come scovare il nostro sogno?
C’è chi aspira ad avere una Ferrari, la villa in Costa Smeralda o uno splendido yacht. Sono certamente desideri legittimi che spesso però sottostanno e sono condizionati dall’ideologia e dalla mitologia urbana dell’uomo moderno, dove l’omologazione e l’apparenza hanno più valore dell’essere autentici e unici. Spesso rischiano di essere sogni presi a prestito dalle riviste patinate e nella realtà divengono matrici di frustrazioni. Rintracciare i propri desideri più profondi, immaginare il nostro migliore futuro, richiede impegno, dedizione, concentrazione e una profonda introspezione.
Ma il sogno autentico è scritto a caratteri indelebili nel nostro DNA e non avremo pace finché nella nostra vita non l’avremo realizzato.
Talvolta la ricerca del sogno, il nostro, diventa uno stile e un’azione di vita senza sosta, come scrive Herman Hesse in “Le stagioni della vita”: “Non esiste un sogno perpetuo. Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, e non bisogna volerne trattenere alcuno”.
Raggiungere un sogno e quindi un obiettivo, è una scommessa ardita, una sfida stimolante, che ci porta ad una completa trasformazione.
In questa scelta siamo pronti a lasciarci investire e pervadere da un divenire creativo ed originale fatto di relazioni, emozioni, idee, sentimenti. E nell’hic et nunc di quell’accadimento entriamo in contatto con le nostre energie interiori, che oramai pensavamo assopite, se non addirittura dimenticate per sempre.
In questa fase, l’idea può venire dalla possibilità di confrontarsi, confidarsi, essere sostenuti e incoraggiati da un coach, una persona che stimiamo e che ha fiducia in noi, un professionista del cambiamento in ogni campo della vita, da quella personale a quella professionale e organizzativo-aziendale. Il coach nello sviluppo dell’idea creativa e del pensiero progettuale, può fungere da supporto, stimolo e cassa di risonanza della propria creatività.
Un intervento di coaching – unico e irripetibile – personalizzato, modellato sulla persona che lo richiede (coachee), rivolto a chi crede nel proprio sogno, nelle sue personali possibilità di sviluppo, può contribuire a rendere realistico tutto ciò che giace ancora… in fondo ad un cassetto”.
Giorgio Giorgi
Ringrazio l’amico e collega Giorgio Giorgi per il contributo che ci ha inviato.
Giovanna Giuffredi