Il bisogno di amare e di dare all’altro ha una sua suggestiva origine nel mito descritto da Aristofane nel Simposio di Platone, secondo cui in tempi antichi gli uomini erano esseri perfetti e non vi era alcuna distinzione tra maschi e femmine. Ma l’invidioso Zeus, divise in due quelle meravigliose creature, rendendole più deboli. E così, secondo la leggenda, nel tentativo di ritrovare l’unità e la forza dell’antica natura, in noi è innato il desiderio d’amore gli uni per gli altri, la perenne ricerca della propria metà, trovando la quale si rivive l’antica perfezione e quindi la felicità.
Così si spiegherebbe anche il senso di aridità e frustrazione di chi vive proiettato solo sulle proprie esigenze, mentre il desiderio di donare e l’attenzione agli altri, è spesso all’origine di uno stato di maggiore appagamento. È quindi anche comprensibile il bisogno di cercare negli altri le nostre parti complementari. Chi riconosce e rispetta la diversità dell’altro, ne trae benefici perché ne coglie la ricchezza.
E proprio sul valore dell’integrazione che oggi si fondano anche le più innovative politiche di Diversity Management nelle aziende. La valorizzazione della diversità contribuisce a creare gruppi di lavoro geniali, a migliorare il clima interno e rende anche in termini produttivi.
La diversità di genere rappresenta le due facce dell’antica perfezione, rispetto alla debolezza della parzialità soggettiva delle prospettive.
Il valore dell’integrazione delle dimensioni di genere può spiegare il successo del Coaching che fonde in sè aspetti tipicamente femminili e maschili. Nel nostro approccio contiamo su competenze squisitamente relazionali (ascolto, presenza, confidenza, fiducia, empatia, comunicazione), caratteristiche più diffuse nell’universo femminile. E usiamo anche competenze realizzative, pragmatiche e di governo dei processi, tipicamente maschili (focalizzazione di obiettivi, sviluppo di consapevolezza e apprendimenti, definizione di strategie e piani d’azione).
È nel giusto equilibrio e nell’incontro delle competenze ”maschili” e “femminili” che si realizza la magia del Coaching, che si potrebbe definire una professione “androgina”, che consente di realizzare con equilibrio il maschile e il femminile che è in ciascuno di noi.
Il Coaching facilita la realizzazione di obiettivi in tutti gli ambiti della vita personale, familiare, sociale e professionale. Un percorso di integrazione e completamento delle due anime ataviche, un tassello per riconoscersi e sviluppare amore e autostima.
(Liberamente tratto dall’editoriale di marzo 2011 di Coaching Time – www.coachingtime.it)
La guerra fra i sessi è l’unica in cui i nemici dormono regolarmente insieme. (Quentin Crisp, Manners da
Heaven, 1984)
Giovanna Giuffredi