IL GIORNO DELLA MEMORIA

Per non dimenticare quello che vorremmo non ricordare più

Dedichiamo del tempo a leggere, ad ascoltare, a guardare e a parlare della storia e delle testimonianze dell’orrore della Shoah. E’ storia recente, che ci appartiene, ne parla ancora chi era presente, chi è riuscito a sopravvivere e a vivere anni con un dolore straziante nel cuore, fatto di vissuti atroci che non si cancellano.

Nel gennaio del 1942 un gruppo di uomini (difficile ritenerli tali), nella conferenza di Wansee, approvò la «soluzione finale» del popolo ebraico, la loro estinzione dalla faccia della terra. Una follia omicida che ha dato il via a un progetto d’eliminazione di massa senza precedenti.

Il 27 gennaio del 1945 le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi e misero fine a quel terribile incubo. Ma nell’animo umano qualcosa trama sempre verso la distruzione dei propri simili e tuttora siamo testimoni di atroci genocidi in giro per i mondo.

Manteniamo sempre alto il livello di attenzione ai segnali deboli, a quelle battute ironiche, a quell’aria di sufficienza verso chi è diverso, al tono saccente di chi si ritiene superiore nei riguardi di chi professa un’altra religione, di chi proviene da un’altra cultura, o ha una pelle diversa o parla una lingua ignota.

Basta una piccola scintilla, per accendere un falò e scatenare un incendio distruttivo che incenerisce ogni cosa. Manteniamo la memoria del nostro passato vigile e presente per avere un futuro da ricordare con il sorriso.