Dai risultati della survey promossa da Coaching Time, in collaborazione con Teri-E Belf, prima Master Coach al mondo e punto di riferimento del coaching a livello internazionale.
Il coaching è solo “una moda passeggera di gestione”, ha riferito il Wall Street Journal nel ’96. 1. In che cosa sei d’accordo con questa affermazione e in che cosa sei in disaccordo? 2. Che cosa dovrebbe accadere alla professione del coaching per fallire e lentamente scomparire dall’orizzonte? 3. Ci sarebbe qualcosa per sostituirlo? 4. Quale sarebbe l’occasione persa? 5. Come si può contribuire per garantire che questo non accadrà?
· Non è una moda, ma uno strumento di gestione. 2. Se usato sempre da solo potrebbe fallire la sua diffusione. Deve essere integrato con altri strumenti per mantenerlo convincente. 3. No 4. Non creare un ordine di professionisti 5. Coinvolgimento delle istituzioni come associazioni industriali.
· La gente ha capito che c’è bisogno di affiancamento per mandare avari molteplice cose (sia professionalmente che personalmente). 2)Dovrebbe interferire/subentrare un’altra figura superiore al Coach…ma che io adesso non vedo. 3)l’unica cosa che al momento intravedo che potrebbe influenzare la professione del coach è lo scetticismo universale. Non riesco a rispondere alle altre domande. Scusatemi!
· Non concordo che riguardi la gestione. Potrebbe essere una moda. Il Coaching per fallire dovrebbe disattendere il suo scopo: facilitare l’espressione dell’essere, della grandezza dell’essere.
· 1 Sono in disaccordo con questa affermazione, il fatto stesso che è stata scritta circa 20 anni la smentisce; 2 a mio avviso finché l’uomo avrà desiderio di crescere e migliorarsi ci sarà spazio per il coaching a patto che i coach lavorino rispettando l’etica professionale; 3. Il self coaching; 4 la possibilità di rispondere a delle domande potenti che non sempre da soli riusciamo a focalizzare; 5 lavorare con professionalità e rispetto del cliente mantenendo alta la reputazione del coaching e continuando a diffonderlo
· Tutto è passeggero e alcune cose diventano di moda. Il coaching non è gestione, se non gestione di processo. Il coaching può fallire, e fallisce, se i coach tradiscono lo spirito etico della professione. (5) Rimanere etici e aiutare gli altri
· Ora è una moda e si etichetta e ’vende’ come Coaching anche ciò che non lo è. Necessari preparazione specifica e costituzione Albo professionale per garantire standard di serietà e qualità
· Non sono d’accordo. 2 – non credo sia possibile. 3 – non credo ce ne sia bisogno. 4 – non utilizzare il coaching nei momenti di difficoltà è un’occasione persa. 5 – tenere alta la soglia di attenzione sul codice etico e sulla competenza di chi offre questo servizio.
· 1) Non sono d’accordo che il Coaching sia una moda passeggera, basti vedere quando è stata scritta la frase..(nel 96). Ognuno di noi in particolari momenti della ns. vita ha avuto, bisogno di “motivatori” per superare uno scoglio. 2) Per fallire questa professione: che il coach non creda più in quel che dice per cui di conseguenza chi ascolta non crede in quel che ascolta. 3) Che ognuno imparasse a far tesoro della propria esperienza e ci si ascoltasse e si condividesse di più le proprie esperienze, ma viviamo in una società dove questo non accade perché c’è troppa competizione. 4) Non cogliere l’occasione sempre ed in ogni momento 5) Non si può garantire, ci si può provare, esiste il libero arbitrio.
· Diffondere il Coaching è fondamentale allo stato attuale vi è ancora molta strada da fare per renderlo conosciuto a un pubblico ampio.
· D’accordo se si pensa di poter applicare il coaching ad ogni situazione, in disaccordo se usato con etica, consapevolezza e professionalità. 2. Creare sfiducia, promettere soluzioni veloci, essere utilizzato senza regole in nome del profitto. 3. Forse si, ad oggi non conosco approcci che possano sostituirlo. 4. Promuoverne il valore ed il codice deontologico. 5. ICF sta facendo molto in questa direzione, e credo che la certificazione sia un passo importante per un coach per contribuire.
· non sono d’accordo perché non è una moda di gestione, ma un modo di agire 2. che sin da scuola si insegni la gestione delle emozioni 3. non credo 4. non lo so 5. rendere il coaching alla portata di tutti/e
· Non è una moda passeggera anche se in alcuni casi è una moda, ma per chi apprezza realmente i vantaggi del coaching diventa uno stile di vita. Il coaching fallirebbe se non fosse più efficace e non evolvesse con l’evoluzione della società Forse l’unica cosa che potrebbe sostituirlo è il counselling anche se ha degli aspetti decisamente differenti L’occasione persa sarebbe la non diffusione a quei settori del mercato che ancora non lo conoscono, vedi piccoli imprenditori, privati, studenti, scuole, liberi professionisti E’ importante continuare a creare eventi di diffusione sul coaching
Giovanna Giuffredi
Tratto da: Coaching Time