Critica o feedback?

Un’analisi razionale applicabile a qualsiasi oggetto di pensiero, concreto o astratto, e volta all’approfondimento della conoscenza e alla formazione di un giudizio autonomo.
Questa è la definizione della parola critica tratta da un dizionario di lingua italiana (Sabatini Coletti).

La critica

Apparentemente è un esercizio produttivo e innocuo.
Eppure, molto spesso le persone non accettano nei propri riguardi, non tanto una critica, ma nemmeno un commento disallineato con il proprio pensiero e con il proprio agire.

Quella che viene definita una critica, diviene spesso fonte di conflitti, dissapori. In diversi casi viene considerata una minaccia alla propria sicurezza, all’autostima, un colpo inferto all’immagine di sé.

Eppure, quanto può essere prezioso quel commento, quella opinione, quante informazioni è possibile trarne, per ampliare la propria visione della realtà!

Se due persone osservano foto differenti di uno stesso albero, prese da angolazioni diverse, potrebbero mettersi a litigare per definire di quale pianta si tratti. Visto dall’alto appare un cespuglio, dal basso una sequoia.

Una critica o un’opinione anche a nostro sfavore è un dono, un vero regalo.
Un opportunità per ampliare punti di vista e prospettive.

Non sono d’accordo con quanto sostieni“, “Non mi piace quello che hai fatto“,”Non condivido le tue scelte“, ecc…

Certo, da queste affermazioni c’è poco da imparare.
Si coglie un commento giudicante, ma non si trasmette alcuna informazione utile.

Sono frasi aperte dalla negazione non, che esprimono solo dissenso.

È evidente la delegittimazione, ma non una proposta, un’idea o una soluzione costruttiva.
E la conseguenza probabile è una sterile controffensiva o una ritirata difensiva, sancita dal mutismo.

Come accettare un commento anche sfavorevole, senza sentirsi feriti e come esprimere una critica senza offendere o aggredire l’altro?

Per accettare i benefici di una critica, basterebbe rendersi disponibili a migliorare ciò che gli altri vedono e che ai singoli sfugge.
Per offrire opinioni in modo costruttivo, è utile rendere più esplicito il proprio pensiero, specificando in che cosa non si è d’accordo e soprattutto argomentando il proprio punto di vista.

La somma integrata delle diverse opinioni offrirebbe una terza, quarta… via, certamente più ricca delle visioni parziali.

Se poi la comunicazione si basa sull’ascolto reale dell’interlocutore, teso alla comprensione, in un clima empatico fatto di accettazione e fiducia, parliamo allora di pura assertività. La capacità di esprimere le proprie opinioni e anche il dissenso, in modo autorevole, senza per questo aprire conflitti.

Il confronto e la critica costruttiva sono fertilizzanti per la nostra mente e per il cuore, con un impatto positivo in termini di efficacia e di rendimento.

Immaginate famiglie, scuole, aziende, una società dove le persone comincino ad apprezzare gli errori, a valorizzarne il potere formativo, ad accettare pensieri e opinioni diverse e anticonformiste, in un clima di rispetto e di libertà di pensiero. E immaginate l’impatto sulla creatività e sulla crescita delle persone…

Il feedback

Nel coaching, parliamo di feedback, termine che può apparire freddo e asettico, ma che proprio per questo risulta efficace in quanto non deve mai apparire giudicante, ma va arricchito di quegli ingredienti che Goleman chiamava Intelligenza emotiva.

È la capacità di esprimere le proprie idee e sensazioni, in modo diretto, rispettoso della reciproca autenticità, con onestà e trasparenza.
Il feedback è un commento che offre una fotografia (positiva o negativa), di quanto avviene in una sessione, in termini costruttivi, tesi allo sviluppo della consapevolezza del coachee.

Muovere una critica costruttiva è un arte, così come saperla accogliere.
Può essere un talento naturale o un’abilità che chiunque può sviluppare per godere del dono di una critica.

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