Crescita Personale

Cosa vuol dire “crescita personale”, cosa significa “sviluppo personale”? Come lavora un Life Coach?

Ti proponiamo un viaggio, un’ esplorazione, una passeggiata, una “crociera”,  scegli la tua metafora per entrare nel mondo della crescita personale, per scoprire quante strade portano all’evoluzione personale, attraverso:

 

  • riflessioni
  • stimoli
  • una poesia
  • uno strumento di Self Coaching
  • un metodo.

La crescita personale forse non esiste!

Non esiste nel senso che non è una semplice questione di crescita bensì di salti di consapevolezza della propria essenza; non è questione di sviluppo nel senso di evoluzione tout court, ma di realizzare ciò che si è da sempre.
Cominciamo allora col mettere un po’ di ordine nel concetto di sviluppo personale e realizzazione di sé.
Hai mai avuto la sensazione di vestire i panni di un altro? Ti è capitato a volte di sentirti inappropriato e percepire che la vita che stai vivendo non è la tua né tantomeno somiglia a quella che avevi immaginato?
Ecco, un percorso di sviluppo personale inizia proprio da qui. Da questo stato di malessere. Che poi a pensarci bene, quel malessere può essere un valido alleato.
Ognuno di noi ha riposto nel cassetto sogni e desideri e siamo certi che nel corso della vita essi continuano a far capolino. Più li chiudiamo a chiave e più ciclicamente riescono fuori. E ogni qualvolta accade, cadiamo nell’abisso dell’insoddisfazione per ciò che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, per ciò che avremmo voluto dire e non abbiamo detto.
E quindi, come agire? Aprire quel cassetto, ascoltare il prezioso messaggio di quel sottile disagio esistenziale che ci proietta verso quella che chiamiamo crescita e sviluppo personale, liberare il desiderio di realizzare ciò che ci sta aspettando. Il che vuol dire sostanzialmente:

Fermarsi e ritrovare se stessi

“Che ci faccio qui?”, “Perché non ho seguito le mie passioni?”, “Se ci avessi solo provato magari adesso sarei…, avrei…” Ecco che arrivano i primo commenti e domande interiori…, accoglietele, lasciatele fluire.
E’ iniziato il vostro percorso di crescita personale.
Perché quei famosi concetti di realizzazione di sé e di sviluppo personale dai quali siamo partiti, prendono vita nel momento in cui ci si ferma e si dà spazio a quella fastidiosa vocina che – proprio come quella del navigatore quando sbagliamo strada in auto – reitera e ripete all’ infinito di fare inversione di marcia e poi finalmente ricalcolo.
A questo punto possiamo dire di essere sulla strada giusta!
Quando la vostra essenza si sveglia e reclama di essere ascoltata, lasciatela emergere perché ciò vuol dire che è il momento di realizzare ciò che siete e volete essere o fare.

È il momento di sperimentare, tentare e lasciarvi andare alla vostra crescita personale.

La strada verso la crescita personale è paradossalmente un naufragio. Vi ricordate Leopardi e il suo “Naufragar m’è dolce in questo mare…”? Sappiamo del pessimismo del grande poeta ma questa espressione – senza scomodare troppo la sua filosofia esistenziale – è sinonimo di un tentativo di affrontare le proprie paure, di tuffarsi impavido in esse. E quel naufragio diventa dolce proprio perché rappresenta il percorso che il suo cuore e corpo gli chiedono di fare. Quando la mente razionale si tuffa nel profondo mare delle emozioni, quel naufragare la condurrà a trovare le risposte che cerca.
Nella nostra quotidianità, quando sentiamo noia e insoddisfazione, di solito fuggiamo rifugiandoci in altre attività che vanno dal fare shopping compulsivo, al cucinare una pietanza insolita o al riprendere a leggere il libro da tempo sul comodino. E capita di dover rileggere le stesse pagine, perché l’attenzione interiore è altrove. Insomma, facciamo altro nella speranza che la vocina perda il fiato pur sapendo che prima o poi tornerà a farsi sentire. E andiamo avanti pensando che la vita non è poi così male e decretando così la fine di quello che sarebbe stato l’incipit del nostro percorso di crescita personale.
Praticamente facciamo vincere quei pensieri che Giovanna Giuffredi nel suo libro “L’onda del Coaching” ha definito sabotatori: i noti “vorrei ma non posso”. Pensieri che remano contro, che pongono resistenze al cambiamento e rimandano a data da destinarsi quei passi verso la realizzazione di sé.
Ciò che vogliamo dire e ribadire è che sentire l’insofferenza, la noia, significa essere vicini ad una svolta. Riconoscere la propria insoddisfazione e i propri limiti vuol dire procedere sulla via del cambiamento e dello sviluppo personale. Nel Life Coaching solitamente si affianca il coachee proprio in questa fase.
Per questo motivo all’inizio abbiamo definito – in maniera ironica e sfidante – la crescita personale una burla perché in fondo ciò che siamo e che vogliamo fare, essere o diventare, lo sappiamo da sempre.

Non si tratta di guardare lontano ma di guardarsi dentro, conoscersi e soprattutto ri-conoscersi.

“In ognuno di noi – scrive ancora Giovanna Giuffredi – ci sono le risorse necessarie per raggiungere ogni obiettivo realistico… Vale la pena, anzi la gioia di compiere una crociera all’interno di se stessi verso il porto dell’autostima, che deriva da una visione autentica di sé, per capire dove ci inganniamo e come trovare le spinte giuste per realizzare ciò che veramente vogliamo”.
Presi dalla routine quotidiana, dai mille impegni non ci ascoltiamo più. Eppure, è ascoltando la voce dell’insoddisfazione che ci ri-immettiamo sulla strada giusta da seguire.
Pensate a quando avete fatto l’inversione di marcia in passato, certamente qualche cambio di rotta lo avete attuato. Quali risultati vi riconoscete di avere raggiunto? E soprattutto quali risorse personali ve lo hanno permesso?

Un percorso di Life Coaching può supportare proprio in questa fase in cui si recuperano i tasselli profondi della propria esistenza facendo riemergere i propri sogni e i propri desideri rimossi e seppelliti da troppo tempo.

Riscoprire ciò che si è e riappropriarsi dei propri valori, porta a fare passi concreti verso l’auto-realizzazione.

I sogni possono diventare progetti e i progetti, la realtà desiderata. 

In sintesi riscopre la possibilità di amarsi davvero, come diceva Charlie Chaplin nella sua poesia “Quando ho cominciato ad amarmi”. Sembra che Chaplin abbia scritto questa meravigliosa poesia che aveva ormai 70 anni. Un messaggio forte, autentico ricco di rispetto e valore per sè e per gli altri. Lo stesso Sigmund Freud nel 1931 espresse la sua ammirazione per la genialità umana di Charlie Chaplin, un uomo e un artista che ha ispirato intere generazioni, ha risvegliato le coscienze di fronte alla malvagità del mondo, ma anche al male che ciascuno a volte fa a se stesso. 

Nella poesia As I began to love myself, Chaplin invita a entrare in connessione con se stessi per celebrare la propria esistenza e la crescita personale.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero

Quando ho cominciato ad amarmi davvero
mi sono reso conto che l’angoscia e la sofferenza emotiva sono solo segnali di avvertimento che stavo vivendo  contro la mia stessa verità.
Oggi so che questa si chiama “Autenticità”

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho capito quanto fosse offensivo voler imporre a qualcun altro i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io.

Oggi so che questo si chiama “Rispetto”

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di desiderare una vita diversa e ho compreso che tutto ciò che mi circondava mi invitava a crescere. 

Oggi so che questa si chiama “Maturità”

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho capito che in ogni circostanza, mi trovo nel posto giusto al momento giusto, e tutto accade esattamente nel momento giusto. Così ho potuto sentirmi tranquillo.
Oggi so che questa si chiama “Autostima”


Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di rinunciare al mio tempo, e ho smesso di disegnare progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi porta gioia e felicità, cose che amo fare e che fanno esultare il mio cuore, e le faccio a modo mio e al mio ritmo.
Oggi so che questa si chiama “Semplicità”

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono liberato di tutto ciò che non faceva del bene alla mia salute: cibi, persone, oggetti, situazioni e qualsiasi cosa che mi trascinava verso il basso allontanandomi da me stesso. All’inizio chiamavo questo atteggiamento un sano egoismo.

Oggi so che questo si chiama “Amor proprio”


Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori.

Oggi ho scoperto che questo si chiama “Modestia” 


Quando ho cominciato ad amarmi davvero
mi sono rifiutato di continuare a vivere nel passato e a preoccuparmi del futuro.
Ora vivo solo per il  momento dove tutto sta accadendo, vivo ogni giorno, giorno per giorno.

Oggi  chiamo questo “Realizzazione”

Quando ho cominciato ad amarmi davvero
mi sono reso conto che la mia mente può disturbarmi e farmi ammalare. Ma quando l’ho connessa al mio cuore, la mia mente è diventata un prezioso alleato.
Oggi so che questa si chiama “Saggezza del cuore”

Non dobbiamo più temere discussioni, confronti o qualsiasi tipo di problema con noi stessi o con gli altri. Anche le stelle si scontrano, e dal loro impatto nascono nuovi mondi.
Oggi so che “Questa è la vita !”.

(Charlie Chaplin)

Ora tocca a te

Ora prenditi il tuo spazio, un tempo dedicato solo alla tua crescita, segui una prima traccia di un percorso di sviluppo personale. Una sorta di Self Coaching, Un Auto focus, attraverso passaggi graduali per focalizzare l’attenzione e trovare le tue risposte, scoprirai:

  • Ciò che desideri davvero
  • Le tue priorità
  • Le tue motivazioni
  • Gli eventuali ostacoli

Auto focus*

Ascoltarsi, leggere i segnali interiori, ritrovarsi per trovare le risposte alle richieste latenti. Siamo spesso disponibili ad esaudire le pretese del mondo intero, mentre i nostri bisogni scivolano in secondo piano, tra incombenze che non sempre ci appartengono. Ma le nostre esigenze sono lì, vitali, anche se impolverate, chiedono solo di essere rispettate e se non lo facciamo, inviano segnali inconfondibili: malessere, insoddisfazione, disagio, senso di frustrazione. L’energia cala, passa la voglia di fare e di cambiare, peggiorando la situazione.
Come uscirne fuori? Comincia ad interrogarti. Prendi carta e penna e rispondi a queste semplici domande:

 

1. In questo momento della tua vita, che cosa vuoi ottenere?

Che sia chiaro ciò che vuoi, non ciò che non vuoi. Il condizionale è vietato ed è vietata la negazione a inizio frase e l’uso dei verbi riduttivi. Quindi non: “Non vorrei più… vorrei evitare di… mi piacerebbe che…”, ma “Voglio … per ottenere…”, Trova almeno 10 obiettivi, piccoli o grandi, immediati o a lungo termine e scrivi tutto ciò che ti viene in mente.

 

2. Quali sono le tue priorità?

Davanti al tuo elenco, rileggendo quanto hai scritto, individua ciò che è più importante e urgente. Come? Ascoltandoti mentre lo sguardo scorre sulle tue parole e cogliendo i tuoi segnali interiori. Capirai presto quali obiettivi sono prioritari e forse sono proprio quelli che sembrano irraggiungibili. Non farti condizionare dalla paura di non riuscire. Sentiti capace e meritevole di ottenere tutto ciò che hai scritto. Infine, riscrivi un nuovo elenco, secondo l’ordine di priorità.

 

3. È veramente ciò che vuoi?

È una verifica ulteriore. Un passaggio più razionale per verificare se ciò che hai posto come meta, risponde veramente ai tuoi bisogni o è solo la risposta a condizionamenti esterni. Stai ragionando sulle tue motivazioni profonde. Sono quelle che ti sosterranno, i tuoi punti fermi da tenere sempre presente, anche se capiterà di sentirti scoraggiato.

 

4. Che cosa può impedirti di raggiungere i tuoi obiettivi?

Si tratta ora di avere una visione realistica della fattibilità dei tuoi obiettivi. Scarta solo ciò che veramente ti sembra irrealizzabile, ciò che non dipende da te. Concentrati nel riconoscere la tua specifica area di influenza e convoglia le tue energie sulle prime posizioni della tua lista.

(L’Auto focus è tratto da L’Onda del Coaching. Come favorire un’evoluzione consapevole, di Giovanna. Giuffredi, ed. Piccin)

Life Coach Italy conosce a fondo il significato della crescita e dello sviluppo personale. Lavoriamo ogni giorno affiancando i nostri clienti e i partecipanti ai nostri corsi affinché possano riappropriarsi delle proprie skills, e come diceva Pindaro: “Diventare ciò che si è”.

* (L’Auto focus è tratto da “L’Onda del Coaching. Come favorire un’evoluzione consapevole”, di Giovanna. Giuffredi, ed. Piccin)

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